Meta chiude Ready At Dawn, il team di The Order: 1886 e Echo VR

di Gabriele Congiu

Nel corso degli ultimi mesi, l’industria videoludica è spesso stata al centro di tristi notizie riguardanti tagli e licenziamenti che hanno riguardato un po’ tutte le aziende del settore; non poteva quindi mancare anche Meta all’appello. Nello scorse ore, infatti, la casa di Menlo Park ha sancito la chiusura immediata e definitiva di Ready At Dawn, il team che ha acquisito nel 2020 all’interno degli Oculus Studios.

Ready At Dawn chiude definitivamente

La notizia non è stata comunicata da Meta per vie ufficiali, bensì è emersa in seguito ad una nota interna intercettata dai colleghi di Android Central, dalla quale emerge che la compagnia avrebbe chiuso lo storico team a causa della necessità di tagliare parte delle spese della divisione Reality Labs, vera e propria voragine nei conti di Meta da quando la società ha deciso di puntare fortemente sullo sviluppo di giochi e tecnologie collegate al mondo della realtà virtuale e, più nello specifico, del metaverso.

Nel comunicare la chiusura di Ready At Dawn, Meta ha incoraggiato i dipendenti a fare richiesta di assunzione all’interno degli altri team degli Oculus Studios, in modo da preservare i talenti che altrimenti andrebbero dispersi in seguito a questa decisione improvvisa. Un portavoce di Meta ha commentato la vicenda sulle pagine di Android Central, confermando come la scelta sia legata esclusivamente ai vincoli di bilancio della divisione Reality Labs e che questo non inciderà in maniera significativa nello sviluppo di nuove esperienze VR da parte dei team coinvolti in questi aspetti.

I titoli di Ready At Dawn

Fondata nel 2003 in California, Ready At Dawn ha lavorato su diversi titoli nel corso della sua storia, tra cui alcuni giochi per PSP come Daxter, God of War: Chains of Olympus e God of War: Ghost of Sparta, mentre il suo ultimo titolo per console è stato il tanto chiacchierato The Order: 1886, uscito su PlayStation 4. Successivamente il gruppo si è spostato sul mondo della realtà virtuale, confezionando la serie Lone Echo e Echo VR, quest’ultimo chiuso ad inizio anno in maniera quasi inspiegabile, nonostante una base attiva di poco più di 10.000 utenti, non pochi considerando che si trattava di un titolo VR.

La gestione poco oculata dei Reality Labs

Insomma, Ready At Dawn è stata vittima di tagli indiscriminati, figli di una gestione quanto meno poco oculata della divisione Reality Labs. Questa branca di Meta, infatti, ha generato perdite ingenti in seguito alle spese folli causate dell’euforia generata sul tema del metaverso che ha coinvolto l’azienda nel 2021 e nel 2022, salvo poi doversi trovare a fare i conti con una realtà molto diversa dalle aspettative iniziali: tanti dei progetti sviluppati non hanno il potenziale di generare monetizzazione nell’immediato, motivo per cui l’intera divisione è stata sottoposta ad un rigido vincolo di bilancio che ha lo scopo di ridurne le spese del 20% entro il 2026.

Tra le operazioni di contenimento dei costi figura anche la soppressione di Ready At Dawn, una mossa che sicuramente inciderà in maniera negativa nella capacità degli Oculus Studios di proporre esperienze VR esclusive per la sua piattaforma Meta Quest, qualora gran parte del team dovesse effettivamente decidere di non cercare un ricollocamento in Meta.

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