Nintendo contro l’AI generativa: non la userà nei suoi titoli

di Gabriele Congiu

Nintendo è fermamente convinta che l’AI non sia la via da percorrere per sviluppare le sue prossime esperienze first party. La notizia arriva da una recente chiamata con gli investitori che ha coinvolto il presidente della Grande N, Shuntaro Furukawa, il quale ha escluso categoricamente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle produzioni first party dell’azienda, citando svariate motivazioni che giustificano questa scelta.

Nintendo: i motivi del no all’AI

Uno dei dibattiti attualmente in corso nel mondo dell’AI generativa riguarda il problema del copyright, in quanto i modelli vengono allenati utilizzando opere già esistenti, quindi il risultato del loro lavoro non è un qualcosa di originale, bensì la reinterpretazione di ciò che hanno appreso tramite lo studio di disegni, testi, canzoni e quanto altro ancora venga dato in pasto all’algoritmo. Spesso assistiamo ad un vero e proprio plagio di elementi e stili, un qualcosa che Nintendo vuole categoricamente evitare nei suoi giochi, essendo una delle aziende maggiormente attenta al tema della proprietà intellettuale (i famosi avvocati-ninja di Nintendo lo testimoniano).

Furukawa è quindi intervenuto sulla questione con parole che non lasciano spazio a dubbi e che, tradotte, suonano in questo modo:

Nell’industria del videogioco, l’AI viene utilizzata da tempo per controllare i movimenti dei personaggi nemici, quindi lo sviluppo dei giochi e le tecnologie AI sono state sempre molto vicine.

L’AI generativa, che è un tema caldo di questi anni, può essere certamente più creativa, ma ne riconosciamo anche i problemi per quanto riguarda i diritti della proprietà intellettuale.

Abbiamo decenni di know-how alle spalle riguardo la creazione di esperienze di gioco ottimali per i nostri clienti e, sebbene restiamo aperti all’implementazione delle nuove tecnologie, speriamo di continuare a creare e offrire valore che non può essere raggiunto solo attraverso l’utilizzo della tecnologia.

Nintendo punta sul valore aggiunto dei suoi sviluppatori

Le parole di Furukawa suonano quindi come una potente dichiarazione d’intenti che tutela gli sviluppatori che operano in Nintendo; sì alle nuove tecnologie, ma il valore dato dall’esperienza umana è assolutamente insostituibile e sarà il vero elemento distintivo che contraddistinguerà i titoli dell’azienda. Insomma, la famosa Nintendo Difference è ancora salva!

Non potrebbe essere diversamente, dal momento che Nintendo si è posta obiettivi estremamente ambizioni per il medio periodo, quindi è necessario che le sue produzioni continuino ad essere caratterizzate dall’originalità che ha contraddistinto la libreria di Switch sino a questo punto.

Fonte, Via

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