Ubisoft ha sciolto il team di Prince of Persia: The Lost Crown, ma il brand non è in pericolo

di Gabriele Congiu

Ubisoft ha ufficialmente sciolto il team che si è occupato della realizzazione di Prince of Persia: The Lost Crown, il titolo uscito a inizio 2024 e che ha segnato un netto cambio di rotta per la serie, andando a recuperare l’impostazione 2D dei vecchi capitoli e arricchendola con elementi action che lo hanno reso un titolo molto apprezzato da pubblico e critica.

La software house francese non è entrata nei dettagli delle motivazioni che hanno portato allo scioglimento del team – fatto che blocca sul nascere ogni possibile discussione relativa al sequel -, ma le indiscrezioni emerse negli ultimi giorni sembrano imputare la colpa alle scarse vendite del gioco, il quale avrebbe venduto poco più di 300.000 copie nonostante la calda accoglienza unanime che è stata riservata a questo capitolo della saga Prince of Persia. L’aspetto interessante di questo dato riguarda il fatto che, a pochi giorni dal lancio, Ubisoft si fosse dichiarata comunque soddisfatta del gioco, nonostante fosse chiaro sin da subito che non sarebbe mai stato un best seller.

Sembra però che le cose siano cambiate e che l’azienda abbia deciso di smantellare il team non appena si è concluso il ciclo di rilascio dei DLC che erano stati promessi. Ubisoft ha comunque confermato che gran parte del team è stato riposizionato in altri progetti, anche se al momento non sappiamo se questa manovra abbia causato qualche licenziamento.

Prince of Persia tornerà in futuro

Nonostante lo scenario non sia affatto positivo, Ubisoft ha comunque confermato che la serie Prince of Persia non è in pericolo, dal momento che c’è l’intenzione di tornare sul brand con nuove esperienze, nonostante il fallimento commerciale di The Lost Crown. Fallimento che è difficile ritenere tale, in quanto è evidente come il titolo fosse stato concepito come un’esperienza minore, quindi viene da chiedersi quali fossero le reali aspettative di Ubisoft a fronte del risultato ottenuto. D’altronde era anche difficile aspettarsi di più, visti gli alti e bassi dell’azienda e il suo bisogno, più forte che mai, di riuscire a convincere nuovamente i suoi giocatori storici di essere in grado di proporre titoli all’altezza dei brand che gestisce, cosa ormai non più scontata.

Ricordiamo che al momento Ubisoft sta affrontando un periodo cruciale che potrebbe sancire definitivamente una svolta importante per l’azienda. Le voci di un’acquisizione da parte di Tencent sono più pressanti che mai, e gli ultimi titoli come Star Wars Outlaws e Skull & Bones hanno prodotto risultati drammatici per quanto riguarda le casse dell’azienda e la percezione che la stessa ha agli occhi dei giocatori, al punto dal portarla a rinviare il prossimo Assassin’s Creed: Shadow e a rivederne il modello di businessInsomma, la situazione non è per nulla rosea, ma speriamo che l’azienda riesca a riprendersi al meglio, magari proprio con un nuovo Prince of Persia. 

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